domenica, ottobre 10, 2010

-4

Siamo 4 passi più vicini alla pace, e non mi dispiace.

(A parer mio, non c'è niente di lodevole nell'imbracciare un fucile).

sabato, marzo 06, 2010

Faccio quello che mi pare!

5 Marzo 2010. Il Consiglio dei Ministri, riunito in tutta fretta alle 18, ha elaborato un decreto legge per risolvere il "pasticcio", come lo ha definito il Presidente Napolitano, avvenuto in Lazio e Lombardia riguardo le liste del PdL. Per risolvere questa situazione, che avrebbe impedito a 5 milioni di persone di votare il proprio partito, il Governo ha deciso di agire per conto proprio. La Magistratura, impegnata ad esaminare i ricorsi presentati dallo stesso schieramento, è stata scavalcata.

Ora, non vorrei essere inopportuno, ma spulciando articoli di giornale qua e la ho letto di presunte incostituzionalità ..Ops, ho detto una parolaccia, mi è scappata. Comunque, dopo una piccola ricerca ho trovato quanto segue:

Legge 23 agosto 1988, n. 400
Art. 15 - Decreti-legge recita:
"2. Il Governo non può, mediante decreto-legge:
[...] b) provvedere nelle materie indicate nell'articolo 72, quarto comma, della Costituzione"

Art. 72, Costituzione Italiana
Comma 4 recita:
"La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi."


Fonte: http://www.governo.it/

Qualcosa non mi torna. Sì lo so, non ho una laurea in giurisprudenza e certe cose non posso capirle, ma basta saper leggere: il Governo ha fatto un DL in materia elettorale per conto proprio, e la legge dice che senza consultazione parlamentare non può.

Ma allora cos'è la legge? Boh, ho solo capito che se ti va, non vale.

martedì, febbraio 23, 2010

Lezioni quando meno te le aspetti

Vivere tota vita discendum est.

Cose da liceali: solita scorpacciata di letteratura latina pre-interrogazione, di quelle che mentre leggi non leggi, semplicemente muovi gli occhi e sottolinei meccanicamente. Ebbene, non mi aspettavo di trovare nel libro di latino una sorpresa del genere. Una frase che mi ha fulminato, ha risvegliato in me stupore e curiosità sopiti da settimane. Ho dovuto, dico sul serio, fare una pausa e fermarmi a riflettere. Come un deficiente, a poche ore dal test, fermo seduto a pensare. Vecchio furfante di un Seneca, la sapevi lunga tu.

Per tutta la vita si deve imparare a vivere.

giovedì, febbraio 18, 2010

Da padre a figlio

Se ti scherniscono e ridono di te, non abbatterti. Queste persone ne trarranno divertimento, mentre tu soffrirai doppiamente: per afflizione e per invidia.

Se ti scherniscono e ridono di te, non schernire a tua volta. Nella maggior parte dei casi verrai sopraffatto; se invece avrai la meglio sarai diventato uno degli altri.

Se ti scherniscono e ridono di te, abituati perciò a ridere degli scherni. Gli altri, credendoti vinto, si divertiranno, e tu sarai ugualmente divertito dalla loro ingenuità.

Ricorda infatti che la condotta migliore non favorisce esclusivamente se stessi, ma l'intera comunità, e quindi anche se stessi.

martedì, febbraio 16, 2010

Dubbio

Caro Ministro Luca Zaia, sono venuto (naturalmente) a conoscenza delle Sua candidatura alla Presidenza del Consiglio Regionale del Veneto. Mi chiedevo, in quanto cittadino, se una Sua eventuale elezione non venisse in contrasto con quanto statuito dalla Legge n. 165 del 2004 riguardo l'applicazione dell'art. 122, primo comma, della Costituzione. In tal caso dovrebbe rinunciare alla carica di Ministro?
Non sono affatto esperto in materia giuridica, perciò una delucidazione riguardo la questione sarebbe un chiaro segno di trasparenza e buona fede.
Sperando vivamente in un chiarimento, ed augurandoLe buon lavoro, porgo Cordiali Saluti.


Magari risponde, chilosà.

martedì, febbraio 09, 2010

Glad to be wise, after all

Ciò che contraddistingue il saggio, principalmente, non è il sapere stesso, ma la volontà di sapere. È evidente infatti che lo stupido non desidera sapere, poichè non osserva, non medita, non indaga. Ciò genera inconsapevolezza, e di conseguenza spensieratezza, che coincide con l'ideale più comune e volgare di felicità. Per questo la stupidità appare più attraente della saggezza: il sapiente fatica e stringe qualcosa che non riusciamo neanche a comprendere, lo stolto ozia e vive tranquillo e felice.

In parte vero, ma vale se il punto di partenza è la stupidità. La chiave sta nel punto di vista. Mentre lo stolto non capisce quale sia la meta del sapiente, nè vede un'utilità nella ricerca, il saggio comprende ciò che insegue. Riconosce perciò il suo valore, ed è per questo che non torna rassegnato alla stupidità dopo tante fatiche, perchè faticare per la sapienza gli appare comunque più qualificante di vivere nell'ignoranza.

Chi, in conclusione, decide che è il momento di osservare, meditare, indagare, non torna mai indietro. È un prospettiva che suscita timori e dubbi, ma tutto sommato non mi trovo male.

È una tematica davvero troppo ampia per riassumere tutto quì. Bisognerebbe scriverci un libro, solo che gli stolti poi non lo leggerebbero.

martedì, febbraio 02, 2010

Legge "Romani"?

[...] è proprio questo che bisogna togliersi dalla testa: che Internet e la televisione di assomiglino. E devo ammettere che mi fa un pò paura leggere di gente che lo pensa, perchè una volta che ti convincono di questo, possono convicerti che molti interventi invasivi e lesivi siano addirittura necessari.
La differenza tra i due è sostanziale: la TV è un mezzo di distribuzione di contenuti, dalle emittenti agli utenti. Le emittenti mandano in onda le trasmissioni e chi ha la tv le guarda, passivamente.
Internet invece è una rete, un mezzo di CONDIVISIONE di contenuti. Vuol dire che ogni utente prende parte attiva in questa attività e può creare materiale, così come riceverlo, modificarlo, commentarlo e dare feedback in tempo reale. Capisci quindi che porre limiti esterni a questo scambio di dati corrisponde a porre limiti al funzionamento stesso della rete. Con quale diritto si fa ciò? Può qualcuno vietarmi di dirti una cosa liberamente? Certamente no! E allora perchè ci si sente in diritto di controllare il traffico di dati? Internet esiste come insieme di utenti collegati fra loro, non è controllabile per definizione. Ma se lo fanno diventare, ai nostri occhi, una piccola grande televisione, ecco allora che diventa giusto controllarlo.

giovedì, gennaio 28, 2010

Giornata della Memoria Distorta

Voglio che si smetta di parlare di "lucida follia". Sentire questa espressione mi fa rabbrividire un pò ogni volta. È come sminuire un'opera che fu tutt'altro. Fu concepita razionalmente ed eseguita sistematicamente. Niente a che fare con la follia. Fu mossa da una concezione distorta e malata della realtà, certo, ma chi può dire che fu follia? Che forse ognuno nelle SS era impazzito? e non c'era qualcuno ravveduto, incapace però di opporsi ad un sistema troppo grande per essere combattuto? Io credo che non ci dovremmo tanto guardare dalla follia quanto dalla paura. La paura di combattere, di opporsi, di affermare la propria volontà ed opinione, la paura di intervenire. Chi professa valori "positivi" (dal nostro punto di vista) deve essere risoluto nel farlo, almeno quanto i suoi oppositori, e deve avere il coraggio di prendere una posizione chiara di fronte al nemico, così come fecero i nazisti. Come del resto lo fecero tutti gli autori di genocidi nella storia umana. Lo sterminio dei pellerossa d'America, degli Armeni ottomani, dei contadini ucraini, e moltissimi altri ancora: per compiere gesti simili è servita risoluzione. È servito coraggio. E per opporsi servirà il coraggio.

lunedì, gennaio 25, 2010

Politics, 2

Democrazia. Dal greco demos (partito) e kratos (potere); indica la forma di Governo nella quale la sovranità appartiene ai partiti.

domenica, gennaio 24, 2010

Politics

Se la cantano e se la suonano, solo che il biglietto lo paghiamo noi.

martedì, gennaio 19, 2010

Libertà

Il fatto sinistro per quanto riguarda la censura letteraria in Inghilterra (e anche altrove, ndr) è che essa è in larga misura volontaria. Le idee impopolari si possono mettere a tacere, e i fatti inopportuni si possono tenere all’oscuro, senza bisogno di nessun bando ufficiale. Chiunque sia vissuto a lungo in un paese straniero, saprà di notizie sensazionali – che avrebbero meritato per il loro valore un articolo di prima pagina – non apparse sulla stampa britannica, non per intervento del governo, ma per un tacito accordo generale secondo il quale quel tale fatto “non sarebbe” da accennare. Finchè si tratta dei quotidiani, è facile capirlo. La stampa britannica è estremamente centralizzata, ed è, per la maggior parte, in mano a uomini potenti che hanno tutti i motivi per essere disonesti, quando si tratta di questioni importanti. Ma lo stesso tipo di velata censura opera anche su libri e periodici, come sul teatro, il cinema, la radio. Per ogni dato momento c’è un’ortodossia, un corpo di idee che, presumibilmente, tutti i benpensanti accetteranno senza batter ciglio. Non è espressamente proibito dire questo o quest’altro, ma “non va fatto”, proprio come in età vittoriana “non andava fatto” di nominare i pantaloni davanti a una signora. Chiunque sfidi il conformismo corrente, si troverà zittito con un’efficacia sbalorditiva. Una opinione che vada veramente controcorrente, non ottiene quasi mai la giusta considerazione, né sulla stampa popolare né su quella intellettuale”.

George Orwell, tratto da «La libertà di stampa»

martedì, gennaio 12, 2010

Point of view 2

Non capisco perchè la gente sia così contraria alle cose fini a se stesse. Molto spesso la loro stessa vita lo è.

lunedì, gennaio 11, 2010

Point of view

Avere paura delle moschee a causa degli integralisti islamici è come avere paura delle chiese a causa dei preti pedofili.

domenica, gennaio 10, 2010

Anima-lia

...ispirato dopo un sabato pomeriggio anonimo...

Ma se per esempio i panda si estinguono, qual è il problema? Nessuno si fa scrupoli a schiacciare una zanzara. È discriminazione, o cos'altro? Gli animali non hanno anima, ecco perchè ci curiamo solo di quelli che ci fanno comodo. O forse gli animali ce l'hanno un'anima, e gli umani no.

Ahh, tutto in realtà si basa sulla convenienza. Legislazione speciale per i cani, perchè ci aiutano in molte occasioni, vero? Come no: quelli ammaestrati, domati, snaturati! E quelli randagi? Ci dimentichiamo forse dei bambini sfigurati e sbranati che la cronaca ci proponeva tempo fa?
Le foche, chi si sognerebbe mai di sterminarle? Fondamentali!
Le biscie? Non servono a un cazzo, a morte.
I parassiti? Peggio mi sento, bastardi. Le tarme, le zecche, quanti animali inutili.
E così via...

gli animalisti mi stanno proprio sulle palle.